Maragliano 1664-1739. Lo spettacolo della scultura in legno a Genova
La figura di Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739) è certamente la più celebre nel panorama della cultura figurativa genovese. Il nome dell'artista è strettamente legato a una produzione di statuaria in legno in grado di suscitare effetti di grande coinvolgimento emotivo, in linea con l'assunto berniniano che riassume l'epoca barocca: "il fin la meraviglia!". Il consenso raggiunto grazie all'innovativa produzione di Crocifissi, statue mariane e grandiose macchine processionali (le cosiddette casse), utilizzate puntualmente per le esigenze di culto, passò indenne attraverso i secoli successivi, godendo costantemente del giudizio positivo della storiografia genovese, da Carlo Giuseppe Ratti (1769) a Federigo Alizeri (1847 e 1875), fino alle prime attenzioni della critica moderna. Fu proprio Orlando Grosso, nel 1939, a dedicare una grande mostra, nella chiesa di Sant'Agostino, alle sculture per le Casacce, ossia le confraternite liguri, il primo bacino di utenza privilegiata a cui Maragliano si rivolse.
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