Istruzioni per non morire in pace. Patrimoni, rivoluzioni, teatro
Un valzer ballato sopra un cumulo di macerie, cappelli di paglia che diventano cuffie chiodate, cumuli di carta che si spostano, che viaggiano. 'Istruzioni per non morire in pace' racconta un mondo - il mondo tra il 1914 e il 1918 che precipita dentro una catastrofe. I personaggi sono lì, sul crepaccio: chi lavora alle poste, chi in fabbrica, chi prega Dio, chi viaggia e insegue ambizioni, chi recita, chi dipinge, chi spia, chi compila piani militari, chi scrive. Il futuro è poco più di una nube minacciosa. Mentre la tempesta si prepara, loro - come noi - vivono, amano, progettano, sperano. Per qualcuno, dopo i decenni di una lunga pace europea, la guerra ha perfino il bagliore della Grande Occasione: economica, politica, esistenziale. Gente comune, anonima, incrocia o sfiora la traiettoria biografica di personaggi consegnati alla Storia. Ma tutti prendono parte allo stesso, drammatico destino: quello di veder crollare il mondo com'era. Il tentativo, in forma teatrale, di una debordante, disperata e vitalissima foto di gruppo sull'orlo del baratro: un dagherrotipo affollato e mosso, rubato un istante prima del buio.