Relatione di un viaggio fatto da Venetia in Costantinopoli
La Relazione di Carlo Ranzo, resoconto del viaggio al seguito dell'ambasciatore veneziano in visita al sultano Murad III, permette di immergersi nella realtà politico-militare dell'impero ottomano negli anni immediatamente successivi alla battaglia di Lepanto, e fotografa con precisione un rivale che, ben lungi dal trovarsi in una condizione di crisi in seguito alla sonora disfatta marittima, è ancora capace sia di stupire il viaggiatore per la magnificenza della corte o la perfetta organizzazione statale che, d'altro canto, di intimidire e spaventare quando occorre ribadire verso quale polo penda in quel momento l'ago dei rapporti di forza. Carlo Ranzo non vide nel sultano ottomano la personificazione dell'Anticristo, a cui il Creatore aveva concesso una così rapida ascesa per punire i peccati dei cristiani, come voleva una nota credenza cinquecentesca, né biasimò le usanze o le pratiche religiose turche, come fecero spesso altri testimoni occidentali. Una bella lezione di tolleranza su cui riflettere oltre il senso e la scrittura del diario.
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