Gli asini. Rivista di educazione e intervento sociale. 25.
"Che la storia sia fatta, come voleva il Macbeth di Shakespeare, di urlo e furore, o come voleva il Kurtz di Conrad, di orrore, ne siamo convinti da tempo - ed è difficile che qualcuno possa seriamente convincerci dell'umana possibilità di cambiarla. Shakespeare vide tra Cinque e Seicento le violenze di due secoli e ragionò su quelli precedenti, Conrad visse in pieno Ottocento ma spingendosi fino agli anni venti del Novecento e arrivando così ad assistere, dopo aver visto gli orrori del colonialismo, anche a quelli della prima guerra mondiale. Molti di noi hanno vissuto il Novecento - due guerre mondiali, e Auschwitz Dresda Hiroshima, e il Vietnam e la rivoluzione culturale cinese, e Pol Pot e il Biafra e tutti i loro amarissimi eccetera e la dilagante stupidità e lo stupido ottimismo della propaganda politica diffusa da chi era al potere economico e militare, che è cresciuto nei lunghi periodi di benessere e di relativa pace sociale degli ultimi vent'anni del Novecento e dei primi dieci del duemila. E impressionante vedere, a ritroso, come questi anni abbiano potuto addormentare così tante coscienze di fronte a una presenza così massiccia del male, anche allora e non proprio lontano da noi, tra di noi."
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