Dipingilo di nero. Enigma nel bosco della Merlata
Nel 1566, nel bosco della Merlata, lungo la strada che da Milano conduce verso Varese e Como, viene catturata la banda dei Legorini, un gruppo di briganti che rapinavano e uccidevano i viandanti. Uno dei due capi, Battista Scorlino, riesce però a rifugiarsi nel vicino monastero della Certosa di Garegnano. Sulle sue tracce si mette frate Tommaso Chabod, membro dei Passaggisti, gruppo religioso bollato come eretico dalla Chiesa e disposto a tutto pur di recuperare il Theonoston Liber Sextus di Gerolamo Cardano, un libro contenente studi sulla resurrezione dei morti. A Milano, ai giorni nostri, Diego Soriano, professore all'Accademia di Brera, inizia a interessarsi agli strani omicidi avvenuti di recente in città. I delitti sono collegati dal fatto che ognuna delle vittime possedeva un frammento di un affresco dipinto sul muro di un'osteria demolita a metà anni Cinquanta (la Melgasciada) e che si credeva perduto. Con l'aiuto della compagna e allieva, Elena, e della bibliotecaria Matilde, Soriano scopre che l'osteria era stata in passato il rifugio dei Legorini, che l'affresco raffigura il patto di sangue tra i capi della banda, e contiene criptiche informazioni sul nascondiglio del Theonoston.
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