Nomen omen
Nomen omen: Il modo in cui la Morroni sceglie di festeggiare questi nomi è una precisamossa formale: nomina poco all'interno dei suoi versi (dove a scintillare sono soprattutto i verbi), e allestisce apparenti uniformità di suoni sulla superficie dei quali spicca e tintinna la moneta d'oro dei nomi delle donne, che formano il titolo delle singole poesie. Come se la giovane poetessa ci confidasse che il suono è nei nomi, precipitato lì, depositato e fermentato lì, e tutto il resto è il silenzio attraversato da crepe del verso libero della Morroni (spesso, e forse troppo spesso, composto da una parola solitaria, abbandonata), tutto il resto è un ordine di suoni semisigillati, una radiografia delle corde vocali scoraggiate delle protagoniste del libro chiamate a dar voce ai propri sogni e risvegli nel nostro mondo rumoroso.
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