La farsa. Apparenze e metamorfosi sulle scene europee
Il libro analizza il genere drammatico della farsa nelle sue svariate declinazioni e da diverse angolazioni disciplinari. Di natura spiccatamente trasversale e frammentaria, questa forma del comico non solo ha attraversato il genere ridicolo, ma si è fatta di volta in volta "farcitura", ingrediente, intermezzo di drammi anche seri o religiosi, breve inserto con una struttura episodica declinata in forma di "lazzo", oppure modalità espressiva tipica di personaggi particolari. Più frequentemente integrata alla trama nei casi del comico di situazione, la cellula farsesca include inoltre i tratti del comico verbale, anche se è attraverso la gag corporea, il gesto buffonesco, la mossa acrobatica, la manipolazione di oggetti, il passo danzato che più spesso fa deflagrare l'effetto comico. La farsa in quanto genere ha uno sviluppo peculiare in Francia, dove precisa molti suoi tratti, si diffonde in diversi paesi europei differenziando tipologie e caratteri. Storie politico-religiose, modi e forme organizzative dello spettacolo, tecniche e tradizioni specifiche incidono particolarmente sulle forme del comico e del farsesco, producendo una varietà di soluzioni e di pratiche recitative, una molteplicità di regole e funzioni, indagate nel volume in una prospettiva comparatista e inter artes. Partendo da esempi nel mondo antico, la trattazione riguarda particolarmente la Francia, l'Italia, il Portogallo e l'Inghilterra, dal XV secolo fino al primissimo Ottocento.
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