«Meglio peccare fortiter». Poeti e versificatori, ritardatari e aggiornatissimi nei pareri di lettura di Franco Fortini
Il volume contiene uno studio di scritti inediti di Franco Fortini: i pareri editoriali stesi per le case editrici Einaudi e Mondadori tra gli anni Cinquanta e Ottanta. In particolare l'attenzione si concentra sui pareri relativi a opere poetiche, che rappresentano una parte consistente del corpus oggi conservato nell'Archivio del Centro Studi Franco Fortini dell'Università di Siena. L'analisi di questi documenti consente di gettare uno sguardo nuovo sulle vicende editoriali italiane del periodo, ma soprattutto mette in evidenza lo sguardo acutissimo di Fortini nei confronti del panorama poetico italiano, la sua lettura critica di tendenze, opere e genealogie, le sue idee sul senso e sul valore della scrittura in versi. Il parere positivo di Fortini si impernia in genere su tre elementi: l'autenticità del "contenuto", l'unità di organizzazione del testo, il controllo sulla materia linguistica e ritmica. Emerge con chiarezza il fastidio per quelle scritture che stanno in una zona grigia di malintesa e depressa letterarietà, caratterizzata dalla mancanza di coraggio e nettezza, che ricerca nella poesia una consolazione esistenziale e una conferma di buoni sentimenti ottenuta con poca fatica: dal punto di vista di Fortini "è meglio peccare fortiter".
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