Il castello della speranza. I poeti simbolisti e il corpo arcano della musica
Il volume, prende spunto da un presupposto filosofico di Jankélévitch secondo il quale "la musica è ineffabile", per mostrare che la musica stessa, può essere rappresentata e predicata attraverso i propri "strumenti": gli strumenti musicali. In questo volume sono presi in esame quegli strumenti musicali che sono relegati, nell'ambito della cultura occidentale, allo statuto di oggetti ludici o socialmente condannabili. Il continuo confronto tra le culture mette in evidenza un'anomalia dell'Occidente: la denegazione del valore di autorappresentazione che ha il corpo umano. Un motivo conduttore del pensiero wagneriano, l'associazione della musica alla donna, è accolto a leitmotif del volume.
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