Bambole viventi. Il ritorno del sessismo
Ragazze che si prendono a spinte per avere l'onore di apparire, seminude, sulle copertine delle riviste per soli uomini; aumento di nightclub a luci rosse, emancipazione femminile coincidente con la tolleranza per immagini sempre più hard, con le quali identificarsi: è davvero scomparso, o almeno attenuato, il sessismo che denunciavano le femministe negli anni Settanta? O non ci troviamo, piuttosto, di fronte ad una nuova ondata, più potente, perché apparentemente presentata come una forma della libertà delle donne, di discriminazione femminile? Dopo il successo e le polemiche che hanno accolto "The new Feminism", pubblicato nel 1998, in cui l'autrice si diceva convinta che ormai la parità fosse un obiettivo facilmente raggiungibile, Natasha Walter torna a riflettere sui modelli e gli stereotipi di genere con cui le donne si trovano a fare i conti, miti maschili della bellezza femminile, patinata in figure di principesse superdotate o esplicitata in corpi provocanti e disponibili: sempre e comunque, bambole per il desiderio dell'altro.
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