Petali di piombo
1937, Sardegna, miniere di Montevecchio. La morte accidentale del piccolo Giuseppino segna l'inizio di un'inarrestabile caduta per un paese intero. In uno spicchio di realtà che commuove, che strazia, tanti personaggi riempiono la vita del villaggio. Emilio, distrutto dal rimorso per la morte di Giuseppino. Pietro, sconvolto dall'epilessia di sua figlia. Ginevra, combattuta tra due amori e minacciata da un pericolo terribile. Lucio, il sordomuto deforme che tutti temono. La potente famiglia Minghetti, la sola a poter decidere in ogni momento la sorte dei pozzi d'estrazione. Tra scorci di territori stupendi e tradizioni popolari arcaiche, corde di dolore e pena stringono personaggi epici. Un intreccio d'amore e odio, capace di spingere l'uomo verso un viaggio introspettivo dal quale è difficile non ritornare cambiati. Un romanzo corale, uno scarno e musicale Dubliners italiano, la cui ultima nota, a fine volume, risuona in un accordo tra la crudeltà della vita e la possibilità di riscatto.
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