Gli irredenti. Una cruda vicenda di periferia
Borgo Alamo, 1997. Durante una battuta di pesca lungo il torrente, Pietro – un adolescente dal carattere schivo – scopre inavvertitamente che il figlio del sindaco del paese, Tommaso Pastore, detto il Bue – sta avendo rapporti omosessuali con un ragazzo di Alamo. Il Bue, temendo che la storia trapeli, affoga il ragazzo e decide di comprare il silenzio del suo amante. Il sindaco, per salvare il figlio, decide di risolvere la situazione nell'unico modo possibile: trovare un capro espiatorio. Contatta Landi – il padre alcolizzato di un ragazzino rimasto menomato in seguito a un incidente – offrendogli un compenso affinché incolpi il proprio figlio per la morte di Pietro. Ma qualcosa va storto e il Bue deve scontare la sua pena in carcere. Solo molti anni dopo, nel 2017, uscito di galera, il Bue proverà a trovare un'occasione di riscatto quando incontrerà Chiara, la figlia di un'altra "marginale" di Borgo Alamo con una difficile situazione familiare alle spalle. Nel legame, improbabile e traballante, che si crea tra i due, si intravede l'unica possibilità di redenzione dei personaggi del romanzo, che scopriranno quanto certi debiti siano costosi da saldare.