La principessa ballerina
Il testo intreccia due storie, quella di una nave e quella di un bambino che diventa uomo. «Stefania Colombo ci accompagna in punta di piedi nella casa di un'umile famiglia ligure degli inizi del secolo scorso, e ci presenta Menico, un minuto bambino di poche parole che si fa uomo tra le navi, perché il padre è caposquadra dei cantieri navali di Riva Trigoso» - Lorenzo Marone, TuttolibriSul piroscafo Principessa Mafalda si sono imbarcate alcune tra le più grandi personalità del tempo, da Luigi Pirandello a Guglielmo Marconi, ma la sua leggenda ha inizio già un anno prima della sua nascita, quando la nave gemella, Principessa Jolanda, affonda proprio al momento del varo. E si perpetua anche in seguito, con il naufragio del Mafalda stesso nel 1927. Ad accompagnare la vicenda del piroscafo c’è Menico, figlio di uno dei capisquadra dei cantieri navali di Riva Trigoso. Tra ribellioni, innamoramenti e momenti di crescita, Menico e Mafalda riportano in vita un’epoca non molto lontana, in cui l’esistenza dell’uomo e quella del piroscafo si incontrano nel momento in cui Menico si imbarca sul Mafalda, nel corso dell’ultimo viaggio prima del naufragio del 1927. Due storie universali, capaci di parlare di un’Italia che non c’è più e di un’umanità che non si smette mai di cercare, qui o altrove.