Come ammazzare il tempo quando sei morto
È per puro caso e non per vocazione che Salvuccio Di Fini si ritrova a fare l'investigatore privato nella sua Catania, dopo un periodo pieno di speranze trascorso a Milano a studiare in Accademia. Ora si guadagna da vivere pedinando mogli e mariti infedeli assieme all'inaffidabile e svogliato cognato Tano, con una professionalità costruita sul tran tran. Quando un senatore di lungo corso, noto per avere le mani in pasta in affari di dubbia legittimità, gli affida l'incarico di pedinare la bella e giovane moglie, Salvuccio sente odore di guai: ma il compenso è di quelli che non si possono rifiutare. A poche ore dal pedinamento, viene ritrovato il cadavere della signora, e il senatore diventa il primo sospettato di omicidio. Da quel momento per Salvuccio inizia l'incubo: per quanto cerchi di chiamarsi fuori, finisce via via sempre più invischiato in un gioco in cui polizia, servizi segreti, mafia lo tengono sotto scacco: comunque si muova, finirebbe per scontentare l'uno o l'altro e per lui e la sua famiglia sarebbe morte certa. In tre rocamboleschi giorni, con l'aiuto di un amico questore, Salvuccio riesce a ribaltare la situazione.