La leggenda di Sleepy Hollow
'La leggenda di Sleepy Hollow', reso celebre dal film di Tim Burton ad esso ispirato (anche se in realtà la versione cinematografica ha in comune con il racconto quasi solo i nomi dei protagonisti...), è la fedele trascrizione di una nota leggenda della valle dell'Hudson, ma, e lo si nota fin dalle prime righe, è più che altro una discesa minuziosa, quasi maniacale, nei modi di vivere degli abitanti di un piccolo paese di campagna americano agli albori del secolo diciannovesimo. La storia del 'cavaliere senza testa' è la cornice in cui sono inserite descrizioni particolareggiate del sistema scolastico, della vita rurale, dei lavori e dei passatempi di quei luoghi in quei tempi. Ichabod Crane, romantico eroe-antieroe che oramai i più si figureranno col volto di Johnny Depp (nonostante la descrizione fisica che Irving fa del suo protagonista si discosti in modo piuttosto deciso dalle eleganti fattezze della star hollywoodiana...), viene seguito nelle sue giornate passo passo, e, grazie a questa costante opera di 'monitoraggio', aiuta il lettore a calarsi perfettamente in una realtà lontana e poco conosciuta, che di leggendario, forse, ha solo il titolo. Ben più 'narrativo' rispetto all'ormai noto 'collega' è il racconto 'Rip Van Winkle', che ha ispirato negli anni seguenti la sua pubblicazione anche diverse opere teatrali dall'esito più o meno felice. Il protagonista, inconsapevole viaggiatore nel tempo, è un sempliciotto abitante di una comunità contadina (la scelta dei protagonisti non è casuale: finito il tempo dei cavalieri e degli eroi, Irving e i suoi colleghi raccontano la realtà con la realtà!) che si ritrova a vivere un passaggio cruciale della storia degli Stati Uniti: la loro stessa fondazione. Ma stavolta è la storia (anzi, la Storia, per evitar fraintendimenti) a fare da cornice alla vicenda, e non il contrario, e il signor Knickerbocker conquista il lettore con colpi di scena e avventure rocambolesche. Chiude la nostra raccolta l'ironico e polemico 'L'arte di fare libri', piccola e caustica gemma posta a sigillo dei precedenti lavori, che lascia diversi interrogativi (di vario genere...) nel lettore. Con questi racconti, come già detto, speriamo di tracciare un quadro piacevole e completo, seppur sintetico, su un autore troppo spesso dimenticato. Washington Irving narrò ciò che visse, in maniera semplice e onesta ma con inaspettati guizzi di melanconia e profondità. In molte delle sue pagine si riscontra uno sgomento atterrito nei confronti dello scorrere del tempo e della fatuità della gloria umana, che non riesce a resistergli. Ora è sepolto nel cimitero di Sleepy Hollow.
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