Storia del conflitto russo-urcaino. Dal XVIII secolo a oggi
In questo doloroso momento storico, osservando una guerra che pare incomprensibile, è necessario non solo narrare gli eventi bellici ma anche rivolgersi al passato per meglio capirne le cause. Lo scoppio del conflitto del 24 febbraio 2022 è stato violento e, per molti, inaspettato, ma la tensione tra Russia e Ucraina ha in realtà radici profonde. Gabriele Faggioni ripercorre quindi la storia di un paese segnato da sopraffazioni e frazionamenti, soggetto al dominio di mongoli, lituani, polacchi, e poi, infine, dei russi. Cominciata già nel XVII secolo, l'occupazione russa conquistò territori sempre più vasti, fino alla proclamazione, nel 1921, della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Per l'indipendenza, l'Ucraina dovette attendere fino al 24 agosto 1991, ma anche allora rimasero molte questioni in sospeso, come la richiesta di autonomia del Donbass, il desiderio delle popolazioni russofone di Crimea di annettersi alla madrepatria e la volontà di Mosca di mantenere il controllo della base sovietica di Sebastopoli. Nel 1995 e nel 1997 i due paesi sottoscrissero degli accordi, spartendosi la flotta e sancendo l'affitto della base di Sebastopoli a Mosca e una nuova autonomia per la Crimea. I problemi dell'Ucraina non erano però finiti: nei primi anni Duemila, una politica di privatizzazioni poco trasparente generò diffusa corruzione in tutti i livelli della pubblica amministrazione, e la classe politica non seppe uscire dal pantano in cui era andata a finire, reprimendo con brutalità il dissenso che serpeggiava tra la popolazione. La situazione nella parte orientale intanto continuava a peggiorare.
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