Putsch! L'ascesa di Adolf Hitler
Prima del 9 novembre 1923 era facile che i giornali sbagliassero scrivendo il nome di Adolf Hitler, l'oscuro venditore di cartoline illustrate che aveva preso il posto del ferroviere Anton Drexler alla testa di un minuscolo raggruppamento di destra detto "nazional-socialista". Lo stato maggiore dello sconosciuto partitino era composto da gente fallita o irrilevante: l'eroe del movimento era il feldmaresciallo Ludendorff, uscito dalla guerra col sistema nervoso a pezzi; i suoi principali esponenti erano un certo Heinrich Himmler, allora semplice impiegato di una ditta di fertilizzanti, e un ex ufficiale di nome Rudolf Hess ma soprannominato Fräulein. A sinistra, contro questo sottobosco della destra più estremista, si ergevano alcuni personaggi non meno eccentrici, fra cui Ernst Toller, un poeta e drammaturgo divenuto generale, e Kurt Eisner, un critico teatrale che apriva i suoi comizi con esecuzioni di musica sinfonica, che giunse a essere primo ministro di Baviera e che finì assassinato. Sono questi alcuni personaggi della drammatica storia ricostruita da Hanser, quella delle prime lotte di Adolf Hitler per la conquista del potere. Nel quadro dell'agonizzante democrazia tedesca degli anni Venti, "Putsch!" rievoca giorno per giorno l'avventura hitleriana che fu definita "la più importante farsa della storia": il fallito colpo di stato che partì da una birreria di Monaco nel 1923.
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