Don Giorgio Apollonio
Giorgio Apollonio nasce a Trieste quando è appena conclusa la grande guerra e diventa prete quando l'Italia è tornata, da oltre un anno, ad "impugnare le armi". Lo stesso vescovo che lo ha consacrato sacerdote lo vuole come suo segretario (e autista) nel travagliato periodo dell'occupazione tedesca della Venezia Giulia, che vede il vescovo Santin - e il suo clero - fronteggiare le violenze nazi-fasciste. Nel secondo dopoguerra due gli aspetti rilevanti del suo impegno religioso e civile: la formazione degli adolescenti triestini "allevati" nell'Oratorio Santa Rita e, quindi, la guida della comunità cristiana di Muggia, nella convivenza con le "amministrazioni rosse" della patria natale di Vittorio Vidali, il mitico "Comandante Carlos" della guerra civile spagnola. Il sacerdote triestino è presentato: dal sacerdote muggesano Roberto Rosa, che ha voluto raccogliere e pubblicare le memorie di quello che è stato il suo pastore e di cui ha inteso anche ricordare, con la riproposizione di alcune sue omelie, gli insegnamenti e le riflessioni di chi considera "amico e pastore"; dall'ex rettore dell'Università di Trieste, Giacomo Borruso, che appartiene alla larga schiera degli "oratoriali", allora adolescenti, per i quali Giorgio Apollonio ha fondato il complesso di Santa Rita; dall'ex sindaco di Muggia Roberto Dipiazza, succeduto a quei primi cittadini che con il parroco don Giorgio hanno riproposto, in chiave istro-giuliana, la saga guareschiana di Don Camillo e Peppone.
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