Un frate con li turchi. Un religioso italiano del '600 in viaggio nei Balcani
Nell'anno 1640 il frate francescano Paolo Pelizzer viene mandato dal suo Ordine in Dalmazia e in Bosnia-Erzegovina: la sua epopea viene ricostruita da Giacomo Scotti sulla scorta dei manoscritti lasciati dallo stesso protagonista, in un viaggio che riporta il lettore in un mondo di alcuni secoli fa, per scoprire i Balcani e le sue genti attraverso lo sguardo particolare del Visitatore. Il religioso nativo di Rovigno d'Istria affronterà un'avventura piena di imprevisti, pericoli e qualche disagio, in terre assoggettate al dominio dei turchi. Dagli incontri con gli "infedeli" ottomani a quelli con i monaci che vivono nei conventi (talvolta litigiosi e non proprio ligi alle regole della povertà e dell'umiltà), traspaiono le sedimentazioni culturali che in quelle terre si sono accumulate nel corso dei secoli. In un incontro di popoli, culture e religioni che spesso ha portato allo scontro ma è stato anche fonte di preziosa multiculturalità, il viaggio di frate Pelizzer fra i turchi vuol essere un insegnamento al rispetto dei diritti umani e alla pacifica convivenza tra credi diversi, in contrapposizione all'integralismo religioso.
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