Il guardiano
Da qualche parte in un deserto, un uomo, alto ufficiale dell'esercito, medita. È l'ultimo guardiano di una fortezza eretta, in mezzo al nulla, in attesa di improbabili nemici: e in quel decoro irreale, il guardiano vaga ai limiti del sogno e del fantastico. Nutrito di abbondanti riferimenti, il testo si costruisce sul modo della reminiscenza. L'autore vi distilla una derisione feroce; le evocazioni più strambe, per la loro stessa incongruità, accentuano la potenza di questo racconto grave, dagli accenti buzzatiani, che propone una sottile e densa parabola sulla vanità, la solitudine e la morte.
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