Vita di s. Aussenzio di Bitinia. Testo greco a fronte
Poligrafo irrequieto ed eccentrico, accanto ai suoi interessi più costanti Michele Psello (XI sec.) ha coltivato occasionalmente una quantità di generi letterari bizantini, con incursioni che più di una volta si rivelano originali, e spesso hanno il carattere di una sfida lanciata agli autori più accreditati e al pubblico più esigente. La sua "Vita di s. Aussenzio di Bitinia" è un'opera singolare: nel riscrivere in lingua alta una fonte popolareggiante della fine del V secolo, Psello dà prova della sua grande abilità di erudito e scrittore, inserendo nel tessuto tradizionale molti elementi nuovi: allusioni autobiografiche, riflessioni teologiche e digressioni scientifiche su temi di medicina, musica e demonologia. Il tutto, s'intende, nel pieno rispetto dei canoni e dei topoi retorici e stilistici del genere agiografico, ma con l'occhio rivolto ai lettori più capaci di cogliere accenni e spunti disseminati nelle molteplici pieghe del testo.
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