Prigioniera della mia innocenza
Natascia racconta la sua terribile esperienza conclusasi positivamente solo dopo 555 giorni di sofferenza. Per la Sanità italiana, Natascia, è una ragazza che ha scoperto presto il dolore sulla propria pelle: un Parkinson precoce che se non curato bene rende difficile ogni movimento. Di dolori e sofferenze questa ragazza ne racconterà altri. Troppo duri, troppo atroci, troppo ingiusti per restare chiusi nel suo animo pur così tenace. Troppo travolgenti per una ragazza costretta al carcere, all'ospedale psichiatrico, a cure sbagliate e farmaci pericolosi per la sua salute. Il libro ci aiuterà a capire il dramma di questa persona che dall'oggi al domani perde la sua libertà giuridica e fisica, non solo per le sbarre del carcere ma per una malattia curata male che stava per renderla un vegetale. Fiera e combattiva, come una leonessa, Natascia non si arrende e, con una forza di volontà senza pari, raggiunge obiettivi importanti, come riacquistare la propria libertà e riappropriarsi della propria dignità, calpestata e offesa.
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