Parole affamate di parole

Parole affamate di parole

Contrazioni e distensioni, redenzione e baratro, amore e repulsione. Un inesauribile vaso di Pandora che José Molina ha plasmato in immagini. «Mi piego ma non mi spezzo mi fletto ma non mi incrino mi inchino ma non mi umilio inciampo ma non mi scheggio» In questa nuova raccolta di Stefania Rabuffetti ogni poesia ha la sua data di composizione. Come a significare la messa in scena di un diario in versi emersi dal magma confuso e indistinto dell'esistenza e dell'esperienza, raccogliendo parole e significati, immagini ed emozioni per disporli e comporli in un ordine: quello che potrebbe ricordare l'organica struttura di un racconto in progress, composto momento per momento, nell'emorragia del tempo che sembra divorarli. L'inserimento della data di composizione in ogni poesia e il sottile lavoro di rimpaginazione compiuti, a freddo, sul corpo del testo, dimostrano l'intento di creare un effetto complesso di contemporaneità e, al tempo stesso, di stratificazione.
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