Dostoevskij e la polifonia. Dal romanzo al teatro: 1890-1936

Dostoevskij e la polifonia. Dal romanzo al teatro: 1890-1936

Un'agile antologia di testi di Pirandello ricostruisce il suo rapporto con Dostoevskij, il peso notevole che il romanziere russo ebbe nella formazione e nello sviluppo intellettuale e artistico dell'autore siciliano. In particolare, nell'ampio saggio introduttivo Paolo Jachia sostiene che Pirandello abbia ripreso e fatto proprio il "polifonico" di Dostoevskij, ossia l'attenzione alla pluralità delle voci indipendenti e il rifiuto di operare una sintesi delle prospettive dei personaggi per ricavare un'ideologia unitaria. L'autore di "Delitto e castigo" lascia che le contraddizioni messe in scena convivano, senza un'evoluzione forzatamente dialettica dei conflitti. E questo avviene pure nella produzione creativa di Pirandello: basti pensare ai "Sei personaggi in cerca d'autore". Restando però in ambito prevalentemente teorico questo volume raccoglie saggi, interviste e articoli nei quali il grande romanziere e drammaturgo teorizza il polifonico in un arco che va dai suoi esordi saggistici e artistici al Nobel e alla morte.
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