L'immaginazione. 285.

L'immaginazione. 285.

"Dio se è piovuto quest'anno. Siamo in pieno dicembre e c'è l'amazzonia giù in cortile, con le foglie delle calle ci puoi fare un lenzuolo e le rose hanno ributtato un'altra volta. Sono sfinite, non ce la fanno più. I vecchi della strada di sotto hanno fatto la piccola Venezia. Per i bambini, hanno detto, ma di bambini non se ne vede e ci sguazzano loro. Disgraziati, stanno rifacendo le fogne a due passi da lì e potrebbero andare a vedere come lavora la ditta dei marocchini, ma sono razzisti, si sa, anche in punto di morte. Dio se è piovuto. Con tutta l'acqua che è venuta ci si è messa di mezzo la televisione e hanno dovuto cambiare anche dei sindaci. Fucilateli, sbraitano i vecchi della strada di sotto, lo non la vedo messa così male. Piovuto è piovuto, ma alla fin fine è piovuta acqua, non è mica piovuto merda. E è piovuta acqua dolce, ci si sarebbe potuto aspettare che venisse salata. L'acqua dolce è dolce, e le piante prima o poi si riprenderanno. In giro le strade sono abbastanza pulite. Dicono che pioverà anche l'anno prossimo, a meno che non venga la siccità, dipende da come buttano le cose nell'emisfero australe. Dov'è poi l'emisfero australe? E quello di giù?"
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