Prima che sia peccato. L'omosessualità nella letteratura greca e latina
Per i Greci antichi l'omo e l'eterosessualità avevano pari dignità culturale, in quanto la sessualità costituiva un momento della ricerca del bello, obiettivo prioritario della cultura greca; spesso anzi l'eterosessualità, istituzionalizzata nella famiglia, era considerata un dovere sociale per il quale il maschio era obbligato ad interrompere o almeno a diradare le sue relazioni gay, che rappresentavano invece il luogo dell'amore e del piacere. Una normazione ancorata nella mitologia, nella filosofia e nella prassi sociale prima che nel diritto regolava i rapporti sessuali, che avvenivano sempre tra persone libere e consenzienti. Parliamo di cittadini maschi, in quanto donne e schiavi in pratica non erano portatori di diritti. Anche gli antichi Romani furono bisessuali, e non per l'influenza della cultura greca ma ab urbe condita, con le differenze che il contesto geo-cronologico richiedeva. Questa antologia raccoglie le testimonianze letterarie, i passi più belli, quelli più rappresentativi ed anche le volgarità goliardiche sul tema della bisessualità, prima che la morale cristiana, recependo le esigenze dell'ordine precapitalistico ne facesse un peccato, originando l'attuale discriminazione omofobica, tanto virulenta quanto irragionevole.
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