Il capitano Zangen
Protagonista di una delle più crudeli stragi naziste, l'eccidio delle Fosse Ardeatine, Wilhelm Zangen sconta in Italia gli arresti domiciliari, dopo l'estradizione dall'Argentina, dove si era rifugiato al termine della guerra, come tanti altri ufficiali del Terzo Reich. Il caso, inaspettatamente, gli offre l'opportunità di aiutare il fratello di una delle vittime del 24 marzo '44, un povero vecchio cui è stata occupata abusivamente la casa popolare. La vicenda paradossale, che vede i diabolici fantasmi della storia nella parte dei paladini dei più deboli e lo Stato democratico nella parte di un giustiziere dei poveri inetto e inefficace, tocca il tema della divisione delle colpe, dell'impossibilità di distinguere con certezza il bene dal male, dello scambio dei ruoli tra vittima e carnefice.
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