Natale nel Lower East Side
Ci sono vite che sono come romanzi e ci sono persone destinate a lasciare un segno del proprio passaggio nel mondo. È il caso di Jacob Riis che emigrò negli Stati Uniti in cerca di fortuna, nel 1870, a ventun'anni, con in tasca una quarantina di dollari e una ciocca di capelli dell'amata. Appena sbarcato, i sogni che lo avevano spinto a partire si scontrano con una dura realtà fatta di povertà e miseria. Nonostante lavorasse come falegname, minatore e in una fabbrica di mattoni, si ritrovò presto costretto a sopravvivere col cibo di scarto, l'elemosina e a dormire in luoghi pubblici o in maleodoranti commissariati di polizia. È difficile riassumere in poche righe le vicissitudini dei suoi primi anni negli USA, in cui si spostò da New York a Philadelphia fino a raggiungere Chicago, sempre lavorando per sbarcare il lunario. Tornato poi a New York notò un annuncio di un giornale di Long Island in cerca di un redattore: fece domanda e fu assunto come giornalista di cronaca cittadina. Alla fine, nel 1877, a trent’anni fu finalmente assunto al New York Tribune come cronista di nera con la redazione posta di fronte al quartier generale della polizia in Mulberry Street, nel cuore degli "slums". Come cronista di nera lavorò nei bassifondi più poveri e criminali della città e maturò la decisione di fare qualcosa di radicale per quella povera gente: fotografarla per renderla nota, per non lasciarla nell'anonimato.
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