«Veritas». Storia dell'Università Popolare di Parma dalla fondazione al fascismo 1901-1925
Dall'età giolittiana sino alla nascita del regime fascista, l'Università Popolare fu la più importante associazione, laica e privata, di divulgazione e diffusione della cultura, d'istruzione ed educazione rivolta al popolo. Il Veritas posto nell'intestazione del volume, riprende la parola collocata al centro dello stendardo dell'Università, su campo azzurro. Il motto intendeva indicare lo scopo fondamentale dell'istituzione: diffondere la verità fra il popolo, contro l'ignoranza, l'oscurantismo e il fanatismo. Nell'Università, il programma che intendeva promuovere la cultura popolare, innanzitutto attraverso l'insegnamento delle scienze positive, si accompagnò a un compito di educazione e formazione civile, per chiarire e illustrare i problemi del suo tempo, della società in cui viveva. Quest'ultima missione rendeva di per sé precaria e pressoché impossibile la posizione di apoliticità e d'imparzialità costantemente proclamata. La consistente attività pedagogica, che era il suo fine principale, con corsi sulle più disparate materie, insegnamenti pratici, conferenze divulgative, attrasse un vasto pubblico, che arrivò a una punta massima di 1883 iscritti, una cifra non indifferente per una città di provincia. Un pubblico soprattutto operaio all'inizio si trasformò poi, nel corso degli anni, in un ceto composito di piccola e media borghesia: ufficiali, professori e insegnanti, laureati e professionisti, negozianti, proprietari e industriali.
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