Il commissario Pepe
E il 20 aprile del 1964 quando sul tavolo del commissario Gennaro Pepe - a dispetto del nome, settentrionalissimo commissario di una settentrionalissima città del nord est - viene depositata la bomba: due fascicoloni con su scritto «Villa Norma» e «Piazza Cavour 113». In questura, gravi documenti che riguardano i due faldoni attendono di essere controfirmati da Pepe, precisamente sette mandati di cattura; undici di perquisizione; trentadue ordini di comparizione. Un vero terremoto, tale da cambiare i connotati della città e mettere a grave repentaglio il già sospettabile nome di almeno cinquanta famiglie. Ce n'è per tutti i gusti nei due faldoni: festini con giovanotti vestiti da donna, case chiuse in cui sono coinvolte delle minorenni, industriali avveduti e pederasti, contesse trasformatesi in tenutarie. Gennaro Pepe, abituato al clima d'idillio di una città in cui cinque miliardari e il vescovo si contendono, tra sorrisi, dispettucci e nascoste minacce, il potere, chiuderebbe volentieri l'inchiesta condannando come fandonie le presunte rivelazioni che vi sono contenute, ma echi della bomba si fanno già sentire in città e il commendator Pepe è costretto, suo malgrado, a indagare. Un compito ingrato che Pepe svolge a modo suo, scoprendo che la religiosissima città è tutt'altro che perbene e che il velo di ipocrisia copre a malapena le sue perversioni.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa