Cronaca sentimentale in rosso

Cronaca sentimentale in rosso

Olvido Montal ha trovato casa a San Salvator, a Barcellona. Una casa con un cuore, come dice lei, con le pareti ocra e un piccolo cortile che si affaccia sulla sabbia della spiaggia e sui rumori del mare. Qualche volta Olvido si azzarda a esibire il seno nudo su quella spiaggia di famiglie dove anche gli ombelichi hanno il certificato matrimoniale. Tra i più esperti nell'osservazione di quelle grazie, c'è il vecchio poliziotto Méndez. Esiliato dal suo quartier generale in calle Nueva, espulso dal Quinto distretto di Barcellona, Méndez è stato assegnato alla sorveglianza dei lidi. Un lavoro da pensionati, qualche controllo di borseggiatori e piccoli spacciatori, qualche ispezione di alberghi e bar alla ricerca di scontate irregolarità. Per fortuna Méndez lo nobilita trascorrendo il suo tempo al bar Can 60, un locale che conserva l'aria di un rifugio di pescatori dediti a contemplare la vita che passa. In quel rifugio Méndez contempla la bella Olvido. Nell'istante in cui ha saputo che la donna è un giudice, Méndez è rimasto per un po' deluso, poi ha trascorso i successivi dieci minuti a pensare come sarebbe stato stupendo averla con addosso la toga. Quando è riuscito ad andare oltre queste delicatezze dello spirito, si è recato a porgerle i suoi rispetti. Strana casa quella del giudice. Porte nobili, ceramiche con marine, conchiglie, cofanetti di madreperla, specchi incorniciati di schiuma e su uno di quei tavoli di pescatori un seno tagliato di netto...
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