Addio Milano bella. L'ultima indagine dell'ingegner Cavenaghi
«Una narrazione lucida, a tratti cruda, sul crollo di un mondo. Un grande affresco di una Milano che stava cambiando, che stava vivendo un grande spaesamento, esteso ben al di fuori della ristretta cerchia della politica» - Matteo Sacchi, il Giornale«Addio Milano bella descrive perfettamente il processo di distanziamento dalla verità nella stagione del '92-93 quando l'occasione di sistemarsi per scomparsa dei concorrenti principali, portò gli eredi di un ex grande partito a rinunciare a un ruolo veramente nazionale, perdendo così l'anima» - il Giornale«Il terzo stadio della trilogia di Lodovico Festa è un testo felicemente scorretto sul tempo nostro, dei nostri padri e madri» - Giuliano Ferrara, il FoglioPrimi anni Novanta. Un colossale furto di risorse riservate sconvolge il Pds milanese, erede della tradizione comunista e sempre più in affanno. L’ingegner Mario Cavenaghi, ex presidente dei probiviri lombardi del Pci (che oltre alla correttezza etica sorvegliavano interessi strategici del partito) torna dall’autoesilio svizzero per individuare i colpevoli. A copertura di quest’indagine da non rivelare, dovrà stendere un rapporto sull’opinione pubblica milanese. E quest’ultimo compito, paradossalmente, finirà per essere il più ossessionante e impegnativo. Per scovare i ladri e allo stesso tempo comprendere che cosa avviene nel luogo dove è cresciuto e che ha intensamente amato, s’immerge nei gironi dell’inferno ambrosiano. Incontra, per due settimane, operai e femministe, studenti e banchieri, socialisti e cattolici, giornalisti e rifondaroli, avvocati e magistrati, partigiani e manager, grandi dame e vecchi saggi. Legge una città travolta da feroci inchieste giudiziarie sulla corruzione, sperduta tra indignazione e paura per la rottura di equilibri che ne hanno a lungo garantito progresso e libertà. È questa la città che Cavenaghi osserva e descrive in modo passionalmente puntuale. La storia che sempre colpisce due volte, gli esiti di una Guerra finita e il tradimento che, come diceva Talleyrand, è al fondo questione di tempi, gli daranno la chiave per svelare chi ha rubato. Più difficile sarà trovare la risposta su quel che attende, nel futuro, Milano.