Oltre la mente coloniale. Allegorie d'infanzia, d'arte e d'amore
Bambini, nani, angeli, giocattoli animati, doppi, folli, mostri, fantasmi, bricconi divini, selvaggi, filosofi e artisti sono, insieme ai simboli, alle allegorie e alle metafore, i protagonisti di questo libro e tornano qui, dai luoghi antichi dell'origine, a ripopolare il moderno e il paesaggio metropolitano. Carichi di sogni, di miti, di storie, di grandi utopie, insomma di tutto il variegato e creativo mondo dell'Immaginazione, vengono per inquietare il mondo fattuale che troppo spesso si presenta come usurato, nonché troppo duro e intriso di male. Ma soprattutto vengono per mettere in scacco la mente coloniale, la mente che non si muove dalle sue certezze, che non sa migrare dalla sua unica strada e dalla sua unica verità . Nella loro bizzarria, questi soggetti ci costringono al viaggio, cognitivamente ed eticamente. Nel loro sym-bà llein (mettere insieme) c'è anche un pro-bà llein, una costante volontà di oltrepassamento e di resurrezione che si oppone ad ogni etica disperata, ad ogni politica che costringe dentro mura e recinti, ad ogni pedagogia o filosofia che non sappia pensare "all'aria aperta", nella libertà . Essi perciò si fanno interpreti di un nuovo messaggio educativo, di un nuovo umanesimo fatto anche di credenze e di magnifiche illusioni, oltre che di gaie scienze, che sappia emanciparsi dall'insegnamento senz'anima e dall'efficientismo senz'anima che è il peggior veleno per le future generazioni.
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