Coffee break. Trenta racconti per il lusso di una pausa
La lettura è un piacevole intervallo tra due stati privilegiati, l'immobilità del corpo e il dormiveglia dello spirito. Tra i due si consiglia qualche pagina di "Coffee break" per un tempo dedicato alla degustazione. Il libro va dunque letto in poltrona, non va portato in metropolitana o sul tram. Trenta sono i racconti, parlano di donne di potere e di maschi sprovveduti, di vite senza copione di intellettuali, accademici, manager e consulenti. Sconfinano nella storia e negli scenari tecnologici, temono le lezioni del passato e diffidano delle suggestioni del futuro. In fatto di stile prediligono la lucidità del grottesco che ha coltivato Rabelais. Suggeriscono al lettore riflessioni personali, il dare e avere degli affetti e il consuntivo della carriera. Ma lo fanno con il capriccioso distacco che occorre avere per gli Idoli, i simboli, i riti del nostro tempo. Si raccomandano come regalo, meglio se il destinatario è persona che coltiva l'ozio riflessivo fin dalla tenera età. Come testo di formazione sono adatti ai giovani che vivono le curiosità e le ebbrezze dei primi turbamenti, fisici e mentali. Ricordano che nulla riconcilia con la vita come l'abbandono nel sonno dopo la lettura. Prefazione di Domenico De Masi.
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