Migrazioni e (dis)continuità spaziale nella morte. La gestione delle salme tra vecchie e nuove territorialità

Migrazioni e (dis)continuità spaziale nella morte. La gestione delle salme tra vecchie e nuove territorialità

Gli sbarchi, le tragedie del mare e i cadaveri di quanti cercano di raggiungere le periferie dell'Unione Europea sono fra le immagini più rappresentative dell'attuale fase migratoria. Abbiamo imparato a conoscere le enormi difficoltà quotidiane dei migranti, le torture e le privazioni fisiche a cui sono sottoposti per giungere in Europa dal continente africano o dall'Asia, ma è rimasto pressoché sconosciuto il destino dei corpi di quanti hanno perso la vita nella traversata. In questa crisi umanitaria l'Italia si è trovata a far fronte all'accoglienza dei sopravvissuti e alla realizzazione di una complessa procedura di riconoscimento delle salme di chi non ce l'ha fatta che include il recupero, il trasferimento del cadavere, l'autopsia, la conservazione, il rimpatrio o la sepoltura. A dispetto della rappresentazione dominante, la morte che sopraggiunge nel percorso migratorio riguarda anche la popolazione straniera residente sul territorio nazionale. Secondo i più recenti dati Istat, al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri cancellati per morte dall'anagrafe comunale sono stati 7.690. Una cifra non elevata se presa singolarmente, ma che denota l'emergere di un nuovo e inesplorato campo d'indagine se considerato alla luce di una popolazione con background migratorio sempre più strutturata nella società italiana, con elevati processi di stabilizzazione e radicamento territoriale attestati sia dalle acquisizioni di cittadinanza sia dal crescente impatto delle seconde generazioni. Una presenza stabile che veicola e arricchisce la storica pluralità culturale e religiosa nazionale con inevitabili ricadute anche per quanto concerne il fine vita. Attraverso l'analisi delle statistiche e delle stime a disposizione, la collaborazione delle istituzioni nazionali e locali, il sostegno delle organizzazioni religiose e la ricerca sul campo, questo volume intende costituire una prima ricognizione degli spazi cimiteriali italiani che hanno accolto le salme delle vittime del Mar Mediterraneo e che hanno realizzato "reparti speciali" per l'inumazione di cittadini di fede non cattolica.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

La galleria d'arte antica dei Civici Musei di Udine. 1.Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo
La galleria d'arte antica dei Civici Mus...

Giuseppe Bergamini, Lionello Puppi
Cézanne
Cézanne

Roberto, Carvalho de Magalhães
Edicion y comentario de las inscripciones sobre mosaico de Hispania. Inscripciones no cristianas
Edicion y comentario de las inscripcione...

Joan Gomez Pallarés, Joan Gómez Pallarés