L'eremita dei monti azzurri. Padre Pietro Lavini e la ricostruzione del monastero di San Leonardo
L'eremita dei monti azzurri. Padre Pietro Lavini e la ricostruzione del monastero di San Leonardo: Per quasi trent'anni la domenica mattina una fila interminabile di macchine, di moto, di biciclette, ha raggiunto il luogo più caratteristico dei Sibillini: l'Infernaccio. Da lì, tutti necessariamente a piedi, in fila indiana, si scarpinava sul sentiero fiancheggiato da tele di ragno perlate, fino al monastero di San Leonardo, dove l'eremita - il frate cappuccino Padre Pietro Lavini - aveva ricostruito da solo l'antico monastero benedettino e la chiesa annessa. Un lavoro lungo, faticoso, improbo, ma fatto in "perfetta letizia" com'è uso tra i francescani, per i quali il lavoro è una visibile preghiera. Diede il primo colpo di vanga il 24 maggio 1971; l'ultimo il 19 novembre 2014, il giorno prima che un'ischemia lo fermasse per sempre. For nearly thirty years on Sunday morning a row of cars, motorcycles, bicycles, has reached the most characteristic spot of the Sibillini: the Infernaccio Gorge. From there, all necessarily walk in single file, you scarpinava the path lined with pearly, spider weaves to the monastery of San Leonardo, where hermit-Capuchin father Pietro Lavini-had rebuilt the old monastery Benedictine and the adjoining Church. A long, tiring, arduous but made "perfect joy" as use among the Franciscans, for whom work is a visible prayer. Gave the first stroke of spade on 24 May 1971; the last on 19 November 2014, the day before an ischemia to stop him for good.
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