Autoritratto con pianoforte russo
«Pagine in cui la maestria stilistica dell’autore riesce a incantare, divertire e condurre a riflessioni sul senso dell’esistenza stessa» - Patrizia Violi, la LetturaVienna, due uomini si incontrano in un caffè: Suvorin, anziano pianista russo in esilio che ha rinunciato alla carriera perché infastidito dal suono degli applausi, racconta la sua vita a un anonimo scrittore austriaco. Un monologo sulla nostalgia in cui si mescolano un passato fatto di bellezza, sogni e amore - ma anche del progressivo imbarbarimento della patria abbandonata - e un presente in cui non restano che fantasmi e note perdute. Wolf Wondratschek cerca di rispondere, con uno stile in bilico tra musica e letteratura, alla domanda atavica su cosa sia la perfezione e quale il prezzo da pagare per raggiungerla.