78 giri quasi d'amore. Al riparo da un futuro invadente
All'inizio pensi che non succederà nulla, che tutto svanirà come un temporale sbagliato. Poi, quando la pioggia fa sul serio, scruti il cielo sperando che smetta presto. Ma più passano i giorni e più la tempesta si fa insidiosa. Così ti rendi conto che se non puoi fermarla devi almeno affrontarla come una delle tante strade strette di questa vita in salita. E se non sei Pantani, l'unico rimedio è quello di provare ad arrampicarsi scrivendo. Giorno dopo giorno, Maurizio Pratelli ha riversato sui suoi fogli bianchi i pensieri che agitavano la notte: per quasi tre mesi tutte le mattine ha raccolto il quotidiano disordine che aveva in testa fino a farne un diario da offrire alla polvere. Un presente così incerto lo ha riportato spesso indietro fino all'adolescenza, che si è fatta scudo anche per tenere a bada un futuro invadente. Dopo 78 giorni durante i quali almeno il cuore non si è mai sentito sospeso, dopo altrettante canzoni che hanno dato ritmo a questo tempo, sono rimaste sulla pelle qualche cicatrice e molta tenerezza. Segno che siamo vivi, sopravvissuti all'onda cattiva ma soprattutto al racconto di chi ha provato a cavalcarla pensando di ingannare il mare. Ora, dopo un lungo viaggio senza soste e tanti indirizzi nascosti tra queste pagine, ci sono finalmente nuove spiagge che ci aspettano.
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