Italian thrash metal militia
Siamo agli albori degli anni Ottanta, quando un gruppetto di metallari inglesi, brutti, sporchi e cattivi, pubblica un paio di album destinati a cambiare la storia del metal. La semina dei Venom attecchisce in breve tempo negli Stati Uniti con Metallica e Slayer, ma sarà l'Europa - insieme al Brasile - a offrire la declinazione più brutale e violenta per sonorità, testi e immagine proposti. L'Italia si inserisce alla perfezione nel contesto europeo dominato da gruppi tedeschi e scandinavi, fornendo un contributo fondamentale e universalmente riconosciuto allo sviluppo in senso estremo del metal di quegli anni. Autentici capofila del movimento sono i milanesi Bulldozer, cui non a caso è dedicata la prima scheda di questo testo, e i genovesi Necrodeath, seguiti a stretto giro dai catanesi Schizo, anche a dimostrazione che l'intero territorio nostrano è in pieno fermento. Un posto di rilievo in questa storia lo guadagnano anche i bresciani In.si.dia, i più orientati verso il sound Bay Area, tra i grandi, nonché i soli ad aver raccolto un ampio seguito, pur optando per testi in italiano. Ma come dimenticare il thrash tecnico dei piemontesi Broken Glazz, lo speed dei romani Fingernails, il groove/thrash dei milanesi Extrema o ancora l'hardcore degli emiliani Raw Power? E questo solo per citare i nomi più noti della rassegna. Tuttavia, questo testo si propone di affondare la propria ricerca anche nelle pieghe della storia, recuperando numerosi demo, a volte colpevolmente dimenticati. Incontreremo così nomi imprescindibili come Nuclear Simphony, Creepin' Death, Deathrage e Furious Barking, fino a spingerci agli anni più recenti, al cospetto di Hyades e Ultra-Violence. Prefazione di Francesco Gallina.
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