Black Sabbath. Neon Knights. Testi commentati
Scende la notte: tuoni e fulmini squarciano il cielo, coprendo il battito incessante della pioggia. D'improvviso lugubri rintocchi di campane a morto segnano sinistri presagi. Una nera figura si aggira tra le brughiere nebbiose in cerca della sua prossima preda. Ad accompagnare i suoi passi veloci uno dei riff di chitarra più grevi e angoscianti che siano mai stati composti. E la fine dell'utopia di "pace e amore" portata avanti da una generazione di sognatori e idealisti. E l'inizio di un immaginario orrorifico e dark che verrà assimilato e decodificato nel tempo da una legione sterminata di gruppi e artisti. I Black Sabbath rappresentano il lato oscuro del rock quello invischiato con la morte, l'occultismo, il gotico letterario, i miti del fantastico e un nichilismo esasperato. Concettualmente, i temi cardine di buona parte dell'heavy metal. Musicalmente, una dimensione parallela, allucinata e paurosa che a distanza di oltre quarant'anni mantiene intatto il suo fascino proibito. "Neon Knights" è un viaggio nella metà oscura dell'uomo e dei suoi ombrosi archetipi, tra guerra, decadenza, apocalisse, avidità , progresso che diventa regresso, abomini della modernità esasperata. Un percorso funesto che, attraverso le liriche dei quattro proletari di Birmingham, disegna scenari di vivido orrore. Una zona del crepuscolo dove sarà facile perdersi e difficile tornare.
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