Marci, sporchi e imbecilli. Attraverso la rivolta punk
Questo libro è come la musica che intende celebrare: breve, veloce, sguaiato e rumoroso. Non è pubblicato da una major, e il suo linguaggio non somiglia a quello di una tesi di laurea al Dams. Il suo autore non dà alcun credito alle spedizioni archeologiche degli Indiana Jones che periodicamente riscoprono le origini del Punk nell'avanguardia. Al posto delle citazioni da "La società dello spettacolo", qui troverete inebrianti salti di palo in frasca, testi scurrili e sessisti, feroci invettive, beffardi attacchi alla mitologia pro-situazionista, riferimenti a band e compilation sconosciute, un'analisi della musica Oi! che ha ben pochi precedenti, lugubri storie di neonazismo (per esempio, quella triste degli Skrewdriver), resoconti di splendide risse, nonché un'esposizione degli errori più stupidi compiuti nel 1993 dalle cosiddette Riot Grrrls. L'autore ha trascorso la propria adolescenza nel maelstrom del Punk Rock britannico, e la sua memoria è una vena aurifera di aneddoti ed esilaranti cazzate.
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