Passato remoto. Età mitiche e identità augustea in Ovidio

Passato remoto. Età mitiche e identità augustea in Ovidio

Tenerorum lusor amorum è il titolo che Ovidio scelse per se stesso, prendendo congedo dai lettori nell'autobiografia poetica dettata dall'esilio, a suggello dell'intera sua opera. Una definizione che raccomandava al pubblico e alla posterità di riconoscere il ruolo di poeta dell'amore come quello che più gli appartiene all'interno del sistema letterario latino. Eppure, come ben documenta questo volume, la sua è una carriera poetica tra le più ricche e variegate che un poeta latino possa sperare. Ovidio si misurerà con successo in generi diversi, sempre rinnovando forme e contenuti di quelli ormai consolidati e soprattutto tentando sperimentazioni nuove, sempre più ambiziose: un impegnativo calendario elegiaco, che segue il dipanarsi del tempo religioso e civile della comunità romana, illustrando le origini mitiche o storiche di singole ricorrenze, nomi, modalità rituali; e soprattutto le Metamorfosi, il grande poema narrativo in metro eroico, che racconta storie di trasformazione dall'origine del mondo fino alla contemporaneità, coniugando la continuità narrativa del poema epico con la discontinuità del poema catalogico esiodeo ed ellenistico.
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