Arcangelo. Opere 1983-2007. Ediz. italiana e inglese
Una delle modalità tipiche dell'arte di Arcangelo è quella di mescolare l'impronta gestuale, il colare verticale della pittura, la macchia, l'immagine totemica e la scrittura, in un unico apparato iconografico. Così il critico Ivan Quaroni introduce l'opera del pittore e scultore Arcangelo in un libro che rappresenta la continuazione di una precedente e poderosa ricognizione sul suo lavoro. Ripercorrendo quindici anni di attività dell'artista, il volume è da leggere come una sorta di viaggio spaziale e temporale attraverso i luoghi e le suggestioni che ne hanno determinato tutta la produzione. Partendo dal sud Italia - arcana terra di riti misterici da cui proviene e su cui continuerà a lavorare nei cicli "Terra mia" (1983) e "Feticci e Sanniti" (2000) - Arcangelo incrocia la cultura della popolazione africana dei Dogon ("Dogon", 1994) e quella medio-orientale ("Tappeti persiani", 2000), sino "all'evasione più lontana, la più estrema" nella serie pittorica "Verso Oriente" (1998). Nato ad Avellino nel 1956, negli anni '80 Arcangelo frequenta l'Accademia di Belle Arti a Roma, città dove entra in contatto con i maestri della scultura italiana, per poi trasferirsi definitivamente a Milano.
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