Il mio campanile
Ci sono molte ragioni che possono spingere una persona a raccontare la propria storia. Può essere particolarmente interessante, costellata di eventi che non tutti hanno potuto vivere. Può essere un modo per rievocare un periodo storico che ha gettato le fondamenta per un futuro che oggi è il nostro presente. Può servire per riabilitare la memoria di persone il cui nome è dimenticato, o infangato ingiustamente, in parte o del tutto, o almeno per tentare di farlo. Nel caso di Anna Zanchetta e de "Il mio campanile", è tutta una somma di queste motivazioni. Parte della sua vita si è svolta in un secolo complesso e controverso come il Novecento, che ha visto susseguirsi due guerre mondiali, una delle quali vissuta in prima persona dall'autrice stessa. Seppur allora giovane, la Zanchetta ha saputo cogliere gli elementi chiave del periodo, per poi riproporli in questo romanzo autobiografico che mira a restituire un poco di luce a quelle figure a cui la storia non ne ha lasciata molta, ponendo piccoli contrappesi sulla bilancia della giustizia.
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