Vizi capitali, peccati e tragedie
Sette peccati capitali, sette racconti. Non c'è salvezza, non c'è redenzione, non c'è pietà. Ognuna di queste storie è una pugnalata, un modo per afferrare il lettore e scuoterlo violentemente, gridando moniti di prudenza. Ma non c'è retorica, non c'è bigottismo, non c'è nessun bisogno, in realtà. Tutto ciò che occorre è buon senso... e misura. Dietro ogni vizio capitale, infatti, c'è sempre una sfumatura intrigante, affascinante, dietro ogni peccato c'è un piacere, ed è proprio quello che rende tutto complicato. Raccontati direttamente in prima persona, oltre i limiti del surrealismo, questi episodi danno voce a donne che portano i concetti di accidia, avarizia, gola, invidia, ira, lussuria e superbia oltre i limiti, verso un parossismo finale che unisce a doppio filo la simbologia allegorica e la metafisica della follia. Sconsigliato ai deboli di stomaco, consigliato a chi non ha paura di mettere le mani nel fango, consigliatissimo a chi sa vedere oltre...
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