Luigi Salvatorelli, un perdente onorevolissimo
Luigi Salvatorelli, giornalista, uomo politico e storico italiano, è stato diretto testimone di uno dei periodi più drammatici della storia dell'umanità, durante il quale, nell'arco di un trentennio, si sono sprigionati i peggiori totalitarismi e sono esplose le due guerre mondiali. Mentre nel Paese le imperanti correnti di pensiero (storicismo, marxismo, attualismo) erano in certo modo collegate all'idealismo hegeliano, egli non si è fatto suggestionare troppo dai "sapienti" del suo tempo e ha seguito, come criterio d'interpretazione della storia, la lezione dell'Illuminismo o, più esattamente, del Razionalismo settecentesco, auspicando un "ritorno alla ragione" inteso come rigoroso percorso dalle cose alle idee, anziché quello inverso, dalle idee alle cose. Così facendo Salvatorelli non ha stravolto il senso della storia, ma, soprattutto di quella a lui contemporanea, ha dato, tra le tante, le interpretazioni in genere più attendibili. Il saggio "Luigi Salvatorelli, un perdente onorevolissimo" di Roberto Melchiorre è dedicato a conoscere meglio quest'autore sui generis, a lungo confinato nell'ombra dall'intera storiografia italiana.
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