Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone
"Fenicotteri" era il nome con cui si chiamavano tra loro i comunisti sotto il fascismo, i quali, come gli uccelli dalle ali rosse, volavano da una città all'altra per consegnare la stampa clandestina. Tra questi Secondino Tranquilli (alias Ignazio Silone), di cui Renzo Paris racconta qui la vita segreta, dalla nascita, avvenuta nel 1900, al 1930, anno in cui scrisse in Svizzera il suo romanzo d'esordio: Fontamara. Basandosi su alcuni documenti inediti, Paris segue passo passo l'infanzia, l'adolescenza e la giovinezza di Silone insieme a quella di suo fratello Romolo: il terremoto del 1915 che distrusse Pescina, la crescita politica e interiore, il primo approdo a Roma attraverso i buoni uffici di don Orione, lo stato di profonda miseria, l'ambiguo rapporto con il misterioso commissario Bellone, il congresso di Livorno, i viaggi a Mosca, Parigi, Barcellona, Zurigo, il carcere, fino ad arrivare alla disillusione politica e all'allontanamento dalla formazione religiosa. Un romanzo basato su documenti (alcuni dei quali inediti) che a tratti sfiora la spy story e nel quale sfilano personaggi come Gramsci, Togliatti, Lenin, Stalin, insieme alle donne di Silone dell'epoca, l'ebrea rossa Gabriella Seidenfeld e Aline Valangin, la psicanalista che lo introdusse nell'ambiente dei grandi intellettuali e scrittori del tempo. Una narrazione che indaga le identità di Silone sempre cangianti, fino alla schizofrenia finale che lo consegnerà nelle mani dei dottori nella clinica di Jung.