Ida
Sono molti anni che Ida Sconin scende i trenta gradini del music-hall che ha consacrato il suo successo, e anche se il pubblico l'ama ancora, il tempo passa e Ida invecchia. Un giorno, però, i suoi impresari introducono un nuovo numero eseguito da una ballerina americana, che si esibirà nuda. Quando Ida vede la ragazza alle prove, comincia a temere. Quel corpo magro e sodo le ricorda la propria giovinezza, i suoi difficili inizi. La discriminazione del pubblico verso di lei, straniera, povera. Poi, all'improvviso, dopo una lunga gavetta, il successo, la fama, la ricchezza, grazie a un amante che scrive canzoni per lei. Per quest'uomo, Ida abbandona un marito fedele, dal quale ha avuto un figlio gracile di cui nessuno nell'ambiente del teatro ha mai sospettato l'esistenza. Ricordi dolorosi che non vanno risvegliati. Continuano le prove del nuovo spettacolo. Ida ha aperto incautamente la diga del passato che ora la travolge con i suoi dolori rimossi. La sera della prima è stanca, sente all'improvviso il peso degli anni. La giovane ballerina americana fa la sua esibizione e l'incantesimo sembra spezzarsi. Il pubblico vede improvvisamente Ida per quello che è, una donna sfiorita. E un ultimo ricordo, terribile, va a insidiarla in cima alla scala, nel momento di estrema fragilità prima di entrare in scena. Un ricordo feroce, nocivo, che le sarà fatale.