Alla casa del «Gatto che giocava a palla»
critto nel 1829, "Alla casa del 'Gatto che gioca a palla'" è unanimemente considerato uno dei capolavori giovanili di Balzac, da annoverare senz'altro fra i racconti più riusciti della "Commedia umana". Il titolo ricorda l'insegna di una vecchissima azienda commerciale nella Parigi del Primo Impero. E la storia dell'amore "impossibile" tra la giovanissima Augustine, figlia dell'austero e gretto commerciante Guillaume, e Théodore de Sommervieux, giovane pittore dal brillante e focoso ingegno; un amore che, pur riuscendo ad approdare al matrimonio, non riuscirà a vincere le incomprensioni generate dalla diversa estrazione sociale e dalla differente educazione. La tragica vicenda è tratteggiata dal giovane Balzac con stile vigoroso, la chiaroveggenza psicologica, il vivo colorito e l'energia del tratto che lo porteranno al successo. Celebre la splendida, minuziosa e suggestiva descrizione iniziale della bottega e della casa del vecchio Guillaume, degna delle migliori pagine di "Eugénie Grandet" e "Papà Goriot".
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