Salute S.p.A.
Salute S.p.A. La sanità svenduta alle assicurazioni. Il racconto di due insider: “Oggi l’eccellenza la trovi nel pubblico, non nel privato. Certe compagnie hanno drenato quasi tutto il mercato delle polizze, ma non pagano un sinistro neanche a morire. Il sistema delle polizze prevede che possano assicurarsi solo i sani. se tu hai avuto patologie importanti, la compagnia ha facoltà di non contrarre la polizza. Per capire come funziona una polizza devi essere un esperto del settore. La comprensione è difficilissima. Le polizze sono per chi sta bene e vuole determinati servizi. In caso di piccoli interventi vai nella clinica privata, dove mangi bene, hai la tv, tua moglie beneficia di una struttura alberghiera all’interno. È un sistema per sani e benestanti” (dalla testimonianza di un broker assicurativo) | Questo libro racconta i nuovi padroni della salute. Una lobby potente che, attraverso polizze ben congegnate e piene di cavilli, si garantisce utili milionari. A quarant’anni esatti dalla nascita del sistema sanitario nazionale (1978), la sconvolgente testimonianza dall’interno di Carraro e Quezel (entrambi da tempo impegnati nella lotta contro le assicurazioni per difendere i diritti dei cittadini danneggiati e non risarciti) ci consegna il racconto di un mondo sommerso nel quale la salute è schiacciata tra tornaconto politico e interessi privati. Annientato il diritto, la legge dei mercanti della salute stabilisce: chi può si curi, gli altri si arrangino. Meno diritti, più polizze. Sempre più spesso le compagnie rifiutano di assicurare medici e strutture ospedaliere, rischiando di far saltare un sistema di tutele e garanzie. Perché non rende abbastanza. Ciò che fa guadagnare è invece il nuovo eldorado della sanità integrativa. Intanto circa 10 milioni di italiani rifiutano visite specialistiche per problemi economici. È evidente il disegno che c’è dietro, è chiaro il modello di società che si va configurando. La tutela della salute è un fatto di civiltà e non riguarda solo chi sta male: è interesse della collettività, non solo del singolo. reagire si può, prima che sia troppo tardi